Chirurgia protesica dell’anca

L’artrosi dell’anca, definita anche coxartrosi, è una patologia caratterizzata dalla progressiva usura della cartilagine articolare della testa femorale e della cavità acetabolare, fino ad estendersi, negli stadi più severi, ai tessuti ossei.

La coxartrosi può essere primitiva, quando alla base non vi sono altri fattori se non quelli di carattere genetico, oppure secondaria.

Tra le coxartrosi secondarie, molto frequente risulta essere quella che si instaura in articolazioni coxo-femorali displasiche, in cui, già dalla nascita, il bacino non presenta una cavità acetabolare particolarmente sviluppata per cui si viene a formare, con le prime sollecitazioni del carico, un cotile non anatomico con una minore congruenza articolare (FIG. 1). In tali pazienti, il processo degenerativo artrosico a carico dell’anca può rendersi sintomatico anche a partire dalla terza decade di vita.

Tra le coxartrosi secondarie, frequenti sono anche quelle che si instaurano in esiti a fratture del collo femorale o quelle che si determinano in articolazioni coxo-femorali con conflitto femoro-acetabolare, in cui modifiche dell’anatomia o del cotile o della testa femorale determinano un’alterata biomeccanica articolare, che può rimanere asintomatica anche per periodi lunghi di tempo, per poi manifestarsi direttamente con una coxartrosi a distanza di tempo.

Il trattamento chirurgico di tale patologia, che si esegue sempre attraverso metodiche ‘a cielo aperto’ con incisione cutanea in regione laterale, posteriore o anche anteriore, varia a seconda dello stadio anatomopatologico; infatti, dopo un’attenta valutazione clinico-strumentale, è possibile eseguire numerosi interventi di sostituzione protesica dell’anca, dall’impianto di protesi di a risparmio di collo a quello di protesi totali classiche.

PROTESI A RISPARMIO DI COLLO:

Nei casi di degenerazione articolare non particolarmente avanzata, è possibile impiantare steli femorali a minore invasività chirurgica, definiti steli ‘a risparmio di collo’, che prevedono appunto un’osteotomia parziale del collo femorale, con il vantaggio da parte del paziente di conservare una maggiore quantità di osso.

PROTESI CLASSICA:

Qualora la degenerazione articolare coinvolga una quantità di tessuto maggiore, vi è indicazione all’impianto di una protesi d’anca classica, in cui viene eseguita una resezione più ampia del collo femorale (FIG. 3). Come anche per le protesi a risparmio di collo, sia la componente acetabolare che quella femorale sono costituite da materiale metallico, mentre l’accoppiamento previsto è tra una testina in metallo, ceramica o oxinium ed un inserto in polietilene o ceramica, con percentuali di usura minime.

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